Recensione Imperial Blaze

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ellie ~
icon7  view post Posted on 30/8/2009, 18:03




Titolo: Imperial Blaze
Anno: 2009
Etichetta: Atlantic Records
Tracce: 20

L'album si apre con un intro un po' reminescente di Dutty Rock con le chitarre elettriche che si inseriscono, dopodiché si passa subito all'azione con Lace It, canzone che abbiamo avuto modo di sentire tempo fa. Entriamo comunque subito nel vivo con una uptempo che non delude.

La terza traccia è il primo singolo So Fine, traccia che ha il sapore delle isole 100%, come buona parte delle canzoni incluse nell'album, prodotta infatti da Stephen McGregor giovane produttore giamaicano promettente. Il singolo per ora non ha avuto un'accoglienza ottima da parte del pubblico, il materiale è buono ma non altrettanto impattante di tracce come Get Busy o Temperature. A mio parere una canzone molto fresca ed estiva, perfetta per scatenarsi sul dancefloor. Il flavour cambia subito con Now That I've Got Your Love, traccia più lenta con un beat comunque potente.

Segue Birthday Suit, una canzone che secondo me non si distingue molto dal materiale presente in The Trinity. Il titolo ricorda Birthday Sex di Jeremih, una hit R&B dei mesi passati in USA, credo che sia puramente casuale. Con Press It Up ritorniamo alla pura energia ballabile! Non è tra le mie tracce preferite ma sicuramente fa muovere! Come sappiamo è il secondo singolo a essere estratto. Evening Ride mette in evidenza la voce di Sean Paul, piuttosto che il beat, una cosiddetta "album filler". Hold My Hand è una traccia lenta molto dolce, con alcune influenze reggae. Esiste una versione cantata in collaborazione con Keri Hilson, che non è presente nell'album, questo fa sperare in un possibile singolo...

Ritorno al beat uptempo un po' "arrabbiato" con She Want Me, un pezzo dove ritroviamo l'energia del Sean Paul di Dutty Rock. Beat potente elettronico per Daddy's Home, altra ballabile. A questo punto ci troviamo a metà album e ci accoglie Bruk Out, mi piace il flow di Sean in questa canzone, anche se non emerge molto (sento dell'autotune).

Pepperpot è un'altra traccia con influenze reggae che girava da un pezzo e abbiamo avuto modo di sentire più volte. Nulla di particolare. Su Wine Baby Wine ripeto il mio giudizio di Birthday Suit. Anche Running Out Of Time girava da tempo in rete, nonostante ciò non stanca ancora. Beat "epico" alla Temperature, la vedrei bene come singolo. Dont' Tease Me non ci lascia a bocca asciutta, ritmo serrato e orecchiabile. Con Lately ritorniamo sulle sonorità elettroniche, nel complesso un po' incoerente. She Wanna Be Down non colpisce particolarmente.

Sean ritorna caraibico al 100% con Straight From My Heart, canzone reggae-flavoured piuttosto evocativa. Private Party che segue, è una delle mie favorite, dato che ha un beat orientaleggiante e io adoro le sonorità orientali. La midtempo I Know U Like It chiude l'album in modo non particolarmente memorabile.



Per il nostro Sean quantità il più delle volte equivale a qualità, visto il numero di tracce che ci propone nei suoi album, da questo punto di vista anche stavolta non si smentisce, con ben 20 tracce. Il mio giudizio sull'album nel complesso è positivo: Sean prosegue sulla falsariga di The Trinity, e questo non è un male in un panorama musicale, soprattutto quello black americano (a cui Sean strizza l'occhio), attualmente dominato dai beat dance/elettronici. Inoltre non viene meno all'aspettativa che tutti hanno nei suoi confronti, ovvero quella di fornire delle tracce assolutamente ballabili. Sicuramente viene meno però alla sua promessa di abbracciare temi più profondi, in Imperial Blaze non vi è traccia di canzoni socialmente impegnate, e così è giusto che sia! Non sarebbe più il re della dancehall... e non sarebbe quello che vogliamo, almeno per quanto mi riguarda.

Voto finale: 3.5/5
 
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