"Three is the Magic Number…" come cantavano i De La Soul, e Sean Paul sembra credere più che mai nella magia del numero perfetto: non a caso "The Trinity" è il titolo del suo nuovo album, il terzo in carriera, registrato in Giamaica - 'il cosiddetto Terzo Mondo' (parole sue) - uscito 3 anni dopo la deflagrazione di "Dutty Rock".
Nel 2002 la gente ai 4 angoli del globo impazzì per quel disco e "Get Busy" (una delle hit non solo dell'anno, ma del decennio) scatenò la dancehall a livello mondiale. Ma se "Dutty Rock", per usare un paragone culinario, è stato un'abbuffata straordinaria, "The Trinity" è composto da un menù forse meno appariscente ma ricercato e appetitoso: non è un caso che sia riuscito a vendere la bellezza di 107.000 copie dopo una sola settimana di permanenza nei negozi.
Per la verità la forza di Sean Paul (e il trait d'union del disco) è ancora una volta l'esplosiva miscela di reggae, hip hop e dancehall (squadra che vince non si cambia). Ma questo non ha impedito di produrre un album dal sapore indipendente, molto meno pop del precedente, in cui il generoso Sean Paul Henriques lascia spazio ai suoi 'kids', cioè i nuovi fenomeni del dancehall giamaicano che hanno contribuito all'album.
"The Trinity" infatti è stato registrato interamente a Kingston con un team di produzione locale: Sean Paul ha fatto una scelta coraggiosa preferendo i suoi connazionali ai più quotati artisti della scena hip hop made in Usa.
Nomi come Leftside, Don Corleon, Steven ‘Lenky’ Marsden, Renaissance Crew e Snowcone forse ci dicono poco da questa parte dell'oceano - come lo stesso Zig Zangular, autore di "Get Busy" - ma in realtà sono i portabandiera di una nuova generazione musicale caraibica vitale e competente.
Ma anche se ci sono meno hit, di certo non mancano anthem e party track, e non potrebbe essere diversamente in un disco di dancehall, specialmente se ascoltiamo pezzi come "Head In The Zone", "Ever Blazin'" e il singolo "We Be Burnin'", sicuramente il più vicino all'estetica di "Dutty Rock". Il reggae vibe si avverte soprattutto in "Never Gonna Be the Same", scritto da Paul dopo la perdita di alcune persone care, e "Yardie Bone", una delle canzoni migliori dell'album. A proposito di quest'ultimo brano, tra i featuring figura Wayne Marshall mentre la sexy Tami Chynn incanta in "All On Me": si tratta di altri due performer freschi e interessanti che il 'talent scout' Sean Paul ha il merito di aver fatto conoscere al di fuori dei confini isolani.
Fonte
Mtv.itPersonalmente io adoro quest'album...ricordo di averlo sentito in anteprima all'MTV Day del 2005..è stato fantastico...l'energia e la bellezza delle nuove canzoni mi ha colpito profondamente.
Le mie Preferite sono:
1)All On Me, con la sexxxyssima Tamy Chynn (la sua Hyperventilating ha la stessa base, ascoltatela)
2)Never Gonna Be The Same, che è dedicata ai componenti della sua Crew assassinati nell'anno precedente durante scontri tra rapper.
3)Temperature, che mi ha fatto ballare un'intera estate.
DITE LA VOSTRA!!!